Ricorrere al bootstrapping è molto comune tra gli aspiranti startupper nella fase iniziale di sviluppo dell’idea. La ricerca di fondi dall’esterno per la propria startup infatti è molto delicata e può presentare diversi problemi, ritardando la partenza del business. Ecco perché affidarsi solamente alle proprie risorse personali può essere la giusta scelta in partenza, che ci permette di far fronte a spese necessarie e urgenti come per esempio lo sviluppo di un MVP o una consulenza specializzata.
Boostrapping per le startup: una definizione
Con il termine bootstrapping – o semplicemente autofinanziamento – si identifica una delle primissime fasi iniziali di costruzione della propria startup, in cui le proprie risorse sono essenzialmente tutti i vari risparmi che una persona può aver maturato negli anni, ad esempio tramite il suo lavoro. Fare bootstrapping per una startup viene considerato necessario quando il founder non ha intenzione di rivolgersi a determinate figure, come un Venture Capitalist, ma preferisce costruirsi da solo.
Come funziona il boostrapping per una startup
Perfetto, hai scelto la via dell’autofinanziamento per avviare la tua idea di business. Tuttavia, sappiamo perfettamente che se da una parte l’ideazione della tua idea potrebbe anche rivelarsi particolarmente semplice, dall’altro affacciarsi a tutte le varie insidie della vita reale potrebbe risultare ben più complicato e difficoltoso. Ad ogni modo, specialmente in questa fase di lancio, l’importante è non demordere e, soprattutto, partire con un piano ben definito in mente. Per cui, analizziamo assieme alcuni dei punti salienti relativi allo sviluppo migliore del Bootstrapping per una startup:
- Eseguire delle ricerche : fase iniziale in cui ci si deve interrogare riguardo a quale valore aggiunto si vuole apportare ad un potenziale cliente, come essi possono essere aiutati, se esso esiste già o se è realmente necessaria ed infine attuare anche un attento studio dei propri competitors
Punti di forza del fare Bootstrapping
Come già accennato precedentemente, ci sono diversi motivi del perché un aspirante imprenditore decide di mantenere il proprio asset tramite un autofinanziamento. I motivi principali, che rispecchiano totalmente la sua validità, sono dati da due principali fattori:
- Utilizzo dei risparmi personali e delle risorse già a disposizione a priori, se considera la sua idea fattibile e potenzialmente redditizia per un mercato
- Soggetti come i Business Angels potrebbero non fidarsi totalmente di questa nuova nicchia e quindi lo startupper non avrebbe alcun tipo di finanziamento esterno come supporto
In aggiunta, per una startup il bootstrap può anche essere utile da un punto di vista “funzionale” per l’individuo che decide di correre il suo rischio: agendo autonomamente, ha modo di sviluppare le sue skills anche in maniera orizzontale, dedicandosi a tutte quelle task primarie e necessarie.
Alcuni punti di debolezza dell’autofinanziamento
Fino ad ora, abbiamo discusso di quali fossero le caratteristiche principali ed i punti di forza di questa fase nella creazione della propria Startup.
Tuttavia, come in ogni altra fase della progettazione, anche questo caso di autofinanziamento nasconde alcune insidie. Tra le più diffuse troviamo :
- Se si utilizzano i risparmi di una vita direttamente nello sviluppo dell’idea, la cosa potrebbe generare un significativo impatto in negativo nel caso ci fossero delle cadute durante il percorso, andando ad impattare sul proprio reddito personale
- Si potrebbe avere inoltre la necessità di mantenere il proprio business ancora a livelli base, nell’ordine dell’MVP. Questo succede dal momento che non si hanno grandi quantitativi di risorse a disposizione e, dunque, non si ha accesso a tutte quelle “scorciatoie”, come una strategia di social media management o Ads applicate ai motori di ricerca, che potrebbero catalizzare la messa in opera del proprio concept.
Modi per fare Bootstrapping
“Chi ben comincia, è già a metà dell’opera”, recita un famoso proverbio. Per cui, vediamo subito come iniziare al meglio il proprio bootstrap startup :
- Trovare un partner : Best practice molto nota in gran parte della letteratura affidata alla costruzione di imprese e realtà meno estese. Il co-founder della startup, specie se scelto con una personalità diversa dalla propria, permette di osservare il processo fino a cui si è arrivati da un’angolazione diversa. Inoltre, è sempre particolarmente consigliato avere un partner che abbia delle skills complementari alle nostre
- Fast cash flow : Per essere anche abbastanza obiettivi, le risorse economiche all’inizio sono decisamente importanti, a maggior ragione se derivano da introiti personali. Un’ottima idea per badare alla sopravvivenza della startup, è quella di andare a creare un business che possa portare dei compensi in un tempo relativamente veloce e, successivamente, reinvestirli nella produzione.
- Continuare ad imparare : Conoscere tutto è decisamente impossibile, ed un giovane startupper non è esente da questo. Un lato positivo di utilizzo del Boostrapping, ed in generale quando si ha in mente di creare la propria realtà, è quello di imparare sempre, sporcarsi le mani anche con tasks che non sono il proprio, utilizzare degli strumenti che non si conoscevano e, costantemente, tenersi aggiornati su quello che succede.
Esempi di startup che sono riuscite a crescere grazie al Bootstrapping
Per quanto la strada, da startupper, ma anche da imprenditore affermato, sia costellata di rischi ed eventi totalmente imprevedibili, vi sono diverse figure di rilievo che son riuscite ad affermarsi concretamente nel panorama delle startup innovative, partendo senza alcun ausilio particolare, solamente applicando la tecnica di Bootstrapping, conosciamone alcune :
- GitHub : Sicuramente nota agli Informatici e a tutti gli appassionati di Computer Science, Github, nota per ospitare un gran numero di repositories per contenere il codice sorgente relativo allo sviluppo di progetti software, di certo non ha avuto la fortuna che ha avuto poi, sin dall’inizio. Infatti, i fondatori della company, hanno autofinanziato la propria attività per ben 4 anni, prima di ricevere il loro primo importante round di investimento da parte del colosso Microsoft.
- Mailchimp : La famosa piattaforma, e plugin WordPress, per la spedizione di newsletters a chiunque lasci il proprio indirizzo email, è stata solidificata tramite un processo di Bootstrapping. Inizialmente, i due founders, ricevevano continuamente richieste per quanto riguarda una creazione ad-hoc di newsletter, finchè non decisero di costruire sopra questo tipo di concept, quello che sarebbe diventato il loro futuro business e, al giorno, d’oggi uno dei plugin di sviluppo WordPress più utilizzati.
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Fonti:
- https://it.shopify.com/blog/bootstrapping
- https://www.brex.com/blog/bootstrapping/
- https://medium.com/swlh/how-these-5-startups-bootstrapped-their-way-to-billions-a22b81aa7622
- https://www.fastcompany.com/3038208/10-tips-for-bootstrapping-your-startup
- https://sifted.eu/articles/startup-bootstrapping/
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